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Arnie

Scopri tutto ciò che c’è da saprere sulle arnie da apicoltura

Com’è formata un’arnia per l’apicoltura

Lo strumento fondamentale per fare apicoltura ed allevare api è l’arnia delle api. Stiamo parlando di una struttura artificiale creata dall’uomo per allevare le api nella quale la famiglia svolge tutte le operazioni per la propria sopravvivenza, comprendendo al suo interno dai 50.000 o 60.000 individui. L’apiario invece è l’insieme di più arnie collocate all’interno della stessa postazione.

Esistono diverse tipologie di arnie che hanno caratteristiche strutturali ben diverse l’una dall’altra ognuna con i suoi pregi e i suoi difetti, esse vengono utilizzate a seconda delle necessità dell’apicoltore.

All’inizio le arnie erano molto rudimentali, potevano essere ricavate da un tronco, dalla corteccia di sughero o da paglia intrecciata, erano conosciute come arnie villiche.

L’arnia per l’apicoltura tradizionale era tessuta in paglia, fu la più diffusa tra le arnie a pannelli fissi. Fu utilizzata a lungo in tutta la regione mediterranea, l’Asia orientale, l’Egitto per economicità e semplicità della sua costruzione.

Ma con il tempo le arnie si sono evolute fino ad introdurre le arnie razionali, quelle usate in tutto il mondo. Le arnie villiche rimangono nella tradizione, ma a scopo puramente storico-didattico.

Tipi di arnie

  • Arnia Dadant Blatt: questa è la più utilizzata in Italia, nasce come modifica dell’arnia Langstroth, l’arnia razionale più antica. Ha la caratteristica di avere la misura del nido (parte all’interno della quale si sviluppa la famiglia), è più alta rispetto al melario. Esistono diverse varianti di modelli, quelle principali sono per numero di 10 favi, standard più usata a 12 favi. Inoltre abbiamo anche la variante arnia con portichetto e arnia a cubo, le dimensioni sono le stesse, cambia solo la forma esterna.
  • Arnia Langstroth: questa è stata la prima arnia razionale ad essere usata. Le arnie razionali sono conosciute perché hanno il telaino mobile, consentono l’ispezione non distruggendo il favo. È molto modulare in quanto il nido e il melario hanno la stessa misura, perciò hanno un unico tipo di telaino. La Langstroth è molto usata in varie zone d’Europa.
  • Arnia Top Bar: ricomincia ad essere utilizzata in Italia, la sua particolarità è quella di avere uno sviluppo orizzontale. Esistono però alcuni svantaggi che limitano la produzione di miele, il favo della Top Bar non può essere con l’utilizzo di una centrifuga, ma solo mediante spremitura (si usano i torchietti). Questo modello di arnia aiuta lo sviluppo naturale della famiglia, le api non hanno più bisogno di un foglio cereo di partenza, il favo è costruito in maniera naturale.

Com’è suddivisa un arnia

  • Nido: è la parte principale che si usa per sviluppare la famiglia, si parte da uno sciame (naturale o artificiale) da dove non viene raccolto il miele, esso viene lasciato come scorta invernale
  • Melario: è la parte secondaria, vengono accumulate le scorte di miele che andranno a costituire la produzione dell’apicoltore.

    Le arnie razionali hanno al loro interno un altro elemento, i cosiddetti telaini, servono per razionalizzare i favi, possono essere nudi, cioè composti da un’asta piatta orizzontale su cui le api costruiranno i loro favi. Oppure a cornice, sono composti da un telaio di legno dove le api costruiranno i loro favi, che se rinforzati con fili di ferro si dicono armati.

Come utilizzare le arnie da apicoltura

Lo scopo primario di un’arnia è quello di allevare le api nel modo migliore ritenuto dall’apicoltore, perciò bisogna capire la filosofia che ha portato alla costruzione di un tipo di arnia per utilizzarla al meglio.

Ovviamente gli approcci più naturalisti prevedono l’uso di arnie orizzontali (Top-Bar) con i telaini nudi. Questo modello di arnia va inclinata per far defluire l’acqua che potrebbe entrare, le api preferiscono l’asse nord-sud per direzionare i favi.

Come sono le arnie di pitarresi – costruttori di materiale apistico

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Forniamo consulenza e assistenza dedicata come supporto nell’acquisto di materiale apistico o nel caso non si riesca a trovare il prodotto desiderato.

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  • Si possono apportare tutte le modifiche necessarie ad un prodotto standard (ad esempio trappola raccogli polline integrata, coprifavo a nutritore, tetto solo lamiera o tetto a chalet.)
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